Approfondimento: la deumificazione a freddo

La deumidificazione a freddo

di: Samuele Colotta, all'interno della tesi di Laurea

"Il polline: tecniche di produzione e aspetti qualitativi"

(Università degli Studi di Torino - Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari)

L’idea di essiccare il polline a bassa temperatura nasce per offrire al consumatore un prodotto con migliori caratteristiche organolettiche rispetto al prodotto essiccato in forno a temperature più elevate, di origine spagnola, diffuso nel nostro Paese.

La collaborazione tra Aspromiele e la Cooperativa Albifrutta di Costigliole Saluzzo (CN) permette agli apicoltori di essiccare il polline mediante una cella di essiccatura della ditta North West Technology di Boves (CN), che è stata utilizzata per condurre il trattamento di deumidificazione a freddo.

L’apparecchiatura è stata creata essenzialmente per la deumidificazione di frutta, erbe e verdura ed è stata studiata accuratamente per poter svolgere anche l’essiccazione del polline. La temperatura di lavoro, in quest’ultimo caso, viene mantenuta a un valore non superiore ai 35 °C.

Tale temperatura degrada le componenti nutrizionali del polline in minor misura rispetto all’essiccazione condotta in forni a temperature superiori a 45 °C (Barajas et al., 2009).

L’essiccatore a freddo si basa sul principio del deumidificatore associato al flusso costante di aria in ambiente sigillato. L’aria in mandata, con un basso contenuto di umidità ed una temperatura stabilita, viene soffiata dal basso nel vano di carico per assorbire l’umidità dal polline da essiccare, posto all’interno di cassetti sovrapposti. L’aria viene successivamente a contatto con una serpentina fredda dove l’umidità condensa e viene eliminata.

In seguito, l’aria deumidificata passa attraverso uno scambiatore di calore che la riscalda prima di inviarla nuovamente in circolo

Il campione, costituito da 20 kg di polline, è stato distribuito omogeneamente in vassoi per alimenti in PVC al fine di avere una superficie più estesa possibile a contatto con il flusso di aria e uno strato non troppo spesso per garantire una deumidificazione uniforme del prodotto.

La temperatura dell’aria in mandata, che ha il compito di estrarre l’umidità dal prodotto, è stata impostata in modo tale da non essere superiore a 33 °C,permettendo di non superare le condizioni termiche presenti all’interno dell’alveare, rappresentate da una temperatura di 35 ± 0,5 °C.

Mediante l’utilizzo di un datalogger è stato possibile registrare la temperatura dell’aria in mandata durante l’intero processo per verificare il rispetto dei parametri termici impostati.

Il processo di deumidificazione si è svolto in 4 ore e 11 minuti, tempo necessario per raggiungere un valore di umidità relativa non superiore al 10%.  Le condizioni dell’ambiente esterno a quello di lavoro della macchina erano caratterizzate da una temperatura di 26,5 °C e umidità relativa del 75%.

 

Come posso sapere se un prodotto è stato deumidificato a freddo?

Da un paio di anni  Aspromiele e la Coldiretti di Cuneo hanno creato ed istituito il "bollino" da apporre ai vasetti di polline che ha subito la deumidificazione a freddo. Il conferimento di questo certificato al polline avviene dopo accurati controlli da parte delle associazioni preposte, che vigilano sulla reale lavorazione del prodotto nelle strutture qualificate per questo tipo di procedura. Le associazioni controllano inoltre che i quantitativi di polline messi in commercio corrispondano in maniera veritiera a quanto consegnato presso i centri autorizzati di deumidificazione a freddo.

Questo "bollino" non è solo utilizzato sul polline, ma anche su tutti quei prodotti alimentari che hanno subito questo tipo di lavorazione.