Come assumere il polline

Si consiglia di assumere il polline con adeguata attenzione e metodo, per evitare che un consumo superficiale vanifichi o riduca la sua azione salutistica. 

Quando si decide di consumarlo per la prima volta è consigliabile assumerne una "punta" di cucchiaino da caffè a digiuno e masticare bene prima di ingerire, questo facilita la digestione a livello gastrico. Nel caso non si verificassero, eventuali e rari, fenomeni allergenici o di difficoltà digestiva è poi possibile iniziare ad assumere il polline secondo la posologia indicata; questa è altamente soggettiva quindi si consiglia di rivolgersi ad un esperto. 

Solitamente la dose quotidiana di polline consigliata è di un cucchiaino al giorno, meglio al mattino a colazione: poiché ha un effetto tonico, è meglio evitarlo alla sera. Nei periodi di maggiore stanchezza, si può arrivare ad assumerne un cucchiaio a colazione ed un cucchiaino prima di pranzo (meglio evitare dopo le ore 15).

Il polline va sempre masticato bene, spezzandolo con i denti, ma, se non si gradisce il suo sapore, può essere mescolato a yogurt bianco o miele.

 

In breve:

 
  • assumilo al mattino, a colazione
  • mastica bene con i denti, spezzando i granelli
  • se non piace il sapore, si può mischiare allo yogurt bianco
  • non scioglierlo in bevande calde, perché andrebbero perse le proprietà
 

Sono possibili intolleranze o allergie?

Allergie e intolleranze

Allergie e intolleranze sono fenomeni diversi, entrambi in crescita nella popolazione adulta dei paesi industrializzati. In Italia riguardano soprattutto frutta e verdura e in particolare mela, pesca, kiwi, noci, arachidi, pomodoro e sedano. Ma possono riguardare anche latte, pesce, arance, uova, soia, crostacei.

Le allergie sono molto meno frequenti delle intolleranze alimentari (circa 20 casi su 100). I sintomi si manifestano rapidamente e violentemente dopo l’ingestione di cibo, quindi è facile riuscire a collegarli alla causa. Esistono inoltre test cutanei di allergia, per individuarle.

I sintomi sono simili a quelli di chi soffre di allergie da polline: arrossamenti della pelle con prurito, problemi respiratori (riniti, congiuntiviti, asma), nausea, vomito, diarrea.

Le intolleranze compaiono dopo un lungo periodo di tempo, cioè fino a che l’organismo ha raggiunto un limite nel tentativo di produrre meccanismi compensatori di tolleranza per un certo alimento. I disturbi sono gli stessi delle allergie, ma meno acuti. Possono riguardare latte e latticini, lieviti, frumento, olio d’oliva, olii vegetali.

In entrambi i casi si prescrive l’esclusione dell’alimento dalla propria dieta. (fonte www.mieliditalia.it)

Polline d'api

I pollini raccolti dalle apiᅠ non sono quelli trasportati dal vento, come quelli di conifere o graminacee, e che danno di solito origine a manifestazioni allergiche respiratorie. Le piante che hanno scelto le api come strategia di disseminazione producono un polline privo di allergene, ma molto ricco di micronutrienti dai benefici effetti.

Però c’è dall’uno al due per mille della popolazione che è allergica ai pollini raccolti dalle api. In genere si tratta di persone che hanno allergie generalizzate, che reagiscono cioè a più di otto-dieci allergeni.

Si può tentare di mettere in bocca pochi granuli di polline e tenerli per un po’ senza deglutire. Se si nota un ispessimento e/o un’infiammazione della mucosa della bocca significa che c’è reazione e non bisogna consumare polline. Se la gola pizzica o la voce diventa roca per un breve lasso di tempo, è solo un effetto momentaneo che, d’altra parte, è benefico per le corde vocali. (fonte www.mieliditalia.it)

Bassa intolleranza specifica

C’è poi il 2% di persone che hanno una specifica intolleranza alimentare al polline: questo provoca dei dolori alla pancia, delle nausee, ma non è un problema di tipo allergico, devono solo aspettare che passi. Alcuni riescono a superare questo problema assumendo il polline in piccole quantità che diventano poi crescenti, altri hanno un problema solo con un tipo di polline, da qui l’interesse di poter disporre di pollini monofloreali. E c’è chi comincia solo dopo molto tempo a manifestare un’intolleranza. In genere sono quindi intolleranze alimentari, che possono essere definitive o temporanee, più che allergie.

Le persone allergiche al polline anemofilo possono, senza alcun problema, sfruttare l’altissimo valore alimentare del polline raccolto dalle api. E’ necessaria solo un po’ di prudenza nel caso siano allergiche a un gran numero di allergeni. Altrimenti potranno ricavarne un gran beneficio e le loro reazioni allergiche diminuiranno di intensità. (fonte www.mieliditalia.it)